mercoledì 10 luglio 2013

Confettura di uva spina (con agar agar)


L’uva spina (Ribes-uva crispa) appartiene alla famiglia delle Grossulariaceae ed è un arbusto spinoso (diciamo che le mie dita se ne sono accorte!) a rami intricati, originario della zona euroasiatica, diffuso dall’Europa al Giappone e anche in Italia, dove cresce principalmente nelle zone di montagna di Alpi e Appennini, anche se non è molto diffusa.
Nei Paesi nordici è usanza comune bere un bicchiere di succo di uva spina a fine pasto, molto apprezzato per le sue proprietà digestive. È inoltre utile per combattere la stipsi, grazie alle fibre contenute nei semi, stimola l’appetito e favorisce una buona funzionalità epatica.
È particolarmente indicata negli stati di debolezza, esaurimento fisico, calo delle difese immunitarie e nei periodo di convalescenza, grazie al suo elevato contenuto di vitamina C e acido salicilico.
È una buona fonte di ferro, potassio e, come tutte le bacche, contiene flavonoidi in gran quantità, molto utili come difesa dai danni dei radicali liberi.
Contiene zuccheri in dosi modeste, perciò è un frutto particolarmente adatto anche a chi soffre di diabete, oltre che per chi segue una dieta ipocalorica.


Confettura di uva spina

Ingredienti (per 2 piccoli vasetti)

350 g di uva spina matura
50 g di zucchero di canna integrale
50 ml di acqua
2-3 cucchiaini di agar agar in fiocchi


Procedimento

Private le bacche delle “estremità”, poi lavatele e riponetele in un pentolino. Aggiungete lo zucchero (con questa dose la confettura rimane un po’ aspra, mantenendo il sapore originale del frutto, ma se preferite una confettura più dolce potete aumentare la dose a 100, 200 o addirittura 300 g a seconda dei gusti), poi versate l’acqua e cuocete a fuoco medio fino a che i frutti non si saranno disfati ottenendo una sorta di purea. Spegnete e lasciate raffreddare. Una volta che il composto sarà tiepido aggiungete l’agar agar, senza mescolare, e portate a bollore. Fate quindi bollire per 5 minuti, mescolando di tanto in tanto, e poi spegnete. Versate subito la confettura nei vasetti (precedentemente sterilizzati per 10 minuti in acqua bollente e poi ben asciugati), chiudeteli bene, avvolgeteli in un panno in modo che non si tocchino tra loro e metteteli in una grossa pentola, ricoprendoli completamente di acqua. Fateli bollire per 30 minuti circa in modo da ottenere il sottovuoto, poi spegnete la fiamma e lasciateli nella pentola fino a che l’acqua non si sarà raffreddata. Questo procedimento è utile se volete aumentare il periodo di conservazione della confettura (specialmente se ci avete messo poco zucchero come ho fatto io), ma non necessario se avete intenzione di consumarla entro pochi giorni.

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